di S. Erbelding, in Archeo, Attualità nel passato, n.3, marzo 2014, pp. 68-71.

In Asia minore, già nel XIII secolo a.C. gli Ittiti adoravano divinità protettrici materne – per esempio «Kubaba», la dea della città siriana di Karkemish – e anche i successivi regni dei Frigi e dei Lidi conoscevano una divinità di nome «mātār kubileya» o «Kybēbē». A partire dal VII secolo a.C., Kybebe fa il suo ingresso nel mondo ellenico come Cibele, la Megálē Mētēr o «Grande Madre» di tutti gli dèi. Verso il II secolo a.C. Cibele appare a Roma, dove subisce una essenziale trasformazione, prima che il suo culto si diffonda in tutte le parti dell’Impero romano.
Lo storico Tito Livio racconta la versione romana dell’arrivo della dea nella capitale: quando, durante la seconda guerra punica (218-201 a.C.), il generale cartaginese Annibale era giunto con il suo esercito fino «alle porte di Roma», l’oracolo dei libri sibillini fece notare ai Romani che «mancava la Madre». Il Senato inviò subito una legazione al santuario centrale della Magna Mater/Cibele a Pessinunte in Frigia, che da lì tornò con un idolo della Dea Madre, probabilmente un meteorite nero. I Cartaginesi si ritirarono e l’idolo fu collocato in un nuovo santuario sul Palatino. Qui, presso le residenze dei senatori e dei futuri palazzi imperiali, Cibele trovò la sua nuova dimora, quasi fosse la dea nazionale di Roma.
La Dea Madre, però, possedeva un carattere ambiguo e imprevedibile: il mito la dipinge come una divinità della natura dai tratti arcaici, proveniente dalla selvaggia Frigia, padrona di crescita e di declino, di vita e di morte, accompagnata dai suoi animali, gli indomabili leoni, e dal tamburello, il suo strumento musicale dal suono sordo ed esotico. Il suo amante, il giovane mortale Attis, a causa della sua infedele passione per una donna, verrà punito con la follia: egli si rescinde i genitali e muore per le ferite riportate. L’arte antica caratterizza il frigio Attis con il tipico copricapo e i lunghi pantaloni, ma anche attraverso il suo atteggiamento «esibizionista», che ne prefigura il tragico destino.
A questi eventi mitologici faceva riferimento la festa primaverile ufficiale della Magna Mater, celebrata in molte città romane con sacrifici, processioni e rappresentazioni teatrali del mito di Attis, caratterizzate da riti esotici,, tra cui la bizzarra danza rituale dei sacerdoti (i cosiddetti «archigalli», eunuchi che si erano evirati a imitazione di Attis) che si flagellavano fino a sanguinare. Poiché le usanze cultuali dei Romani non contemplavano l’automutilazione e la castrazione umana era di solito proibita, è da presumere che il rito fosse di diretta derivazione da un’antica tradizione frigia.
In connessione con il sacrificio del toro, nel quale giocava un ruolo preponderante la castrazione dell’animale, si manifesta, nel IV secolo, un nuovo cambiamento nella concezione del culto e della divinità. A fronte del declino dell’Impero, ormai in mano agli imperatori cristiani, l’aristocrazia senatoria pagana propose il ritorno agli antichi valori e alle divinità di Roma. Punto di riferimento di questa opposizione politica, sociale e religiosa divenne la Magna Mater con il suo santuario tardo-antico, il Phrygianum o Vaticanum, situato nel luogo dell’attuale piazza San Pietro, di fronte alla basilica paleocristiana.
*********************
Ulteriore bibliografia:
Rolle A., Il motivo del culto cibelico nelle Eumenides di Varrone, Maia 61 (2009), pp. 545-563.
Scapini M., Le campagne di Mario e Cibele la protettrice, Arys 11 (2013), pp. 193-208.
Skalec A., Cibele e Attis e il loro culto a Roma, AR 2 (2010), pp. 77-91.
Vermaseren M.J., Cybele and Attis. The Myth and the Cult, London 1977.
[…] https://studiahumanitatispaideia.wordpress.com/2014/04/16/cibele-la-grande-madre-degli-dei/ […]
"Mi piace""Mi piace"
Sono un artista e sto realizzando dei dipinti che hanno per soggetto la Dea Madre. Sono entusiasta del vostro lavoro sui culti precristiani e sui culti di Mitra e Cibele. Da tempo mi sto interessando all’evoluzione delle religioni e a quelle contaminazioni che proprio a Roma hanno avuto il loro centro più importante. Sono felice di vedere un bel sito come il vostro e vi ringrazio per l’ impegno profuso. Grazie e continuate così.
"Mi piace"Piace a 1 persona
[…] accolti da un significativo numero di seguaci: basta pensare a quanto fossero ampiamente diffusi il culto di Cibele e quello di Iside. Questi fatti giustificano anche il motivo per cui fu possibile che Tyche, un […]
"Mi piace""Mi piace"
[…] 上圖左:位於星辰之上/之間,頭頂星芒,駕馭馬駒的愛波娜女神,圖片來自:這裡。上圖中:左右有獅子伴隨,位於王座之上的眾神之母,凱布麗女神,圖片來自:這裡。上圖右:展翅戴冠,駕馭並腳踩獅子,信徒高呼天堂之后的伊南娜女神,圖片來自:這裡。 […]
"Mi piace"Piace a 1 persona