di F. Ferrari, La porta dei canti. Storia e antologia della lirica greca, Bologna 2005, pp. 244-245.

Mirsilo, l’odiato tiranno succeduto a Melancro, è morto: bisogna «festeggiare» e ubriacarsi («a forza», πρὸς βίαν, aggiunge enfaticamente il poeta). Nel suo candido cinismo il distico (probabilmente iniziale del carme, come suggerisce l’analogo incipit dell’ode composta da Orazio per la morte di Cleopatra: Carmina I 37 nunc est bibendum, nunc pede libero / pulsanda tellus…) documenta la violenza degli odi tra fazioni in lotta per la conquista del potere. Un’esultanza, tra l’altro, che non portò frutti concreti ad Alceo e alla sua eteria, in quanto la comunità di Mitilene (in realtà un patto di tregua tra tutti gli altri gruppi aristocratici) assegnerà a Pittaco poteri illimitati proprio per proteggere la città «contro gli esiliati, di cui erano a capo Antimenida [fratello di Alceo] e il poeta Alceo» (Aristotele, Politica 1285a 33 ss. = Test. 470 Voigt, cfr. fr. 348 τὸν κακοπατρίδα‹ν› / Φίττακον πόλιος τᾶς ἀχόλω καὶ βαρυδαίμονος / ἐστάσαντο τύραννον, μέγ᾽ ἐπαίνεντες ἀόλλεες «Pittaco l’ignobile tutti insieme fra grandi lodi lo facevano tiranno di questa città imbelle, abbandonata alla sventura»).
Fonte: Ateneo X, 430 c.
Metro: endecasillabi alcaici (cfr. a fr. 129).
Νῦν χρῆ μεθύσθην καί τινα πρὸς βίαν
πώνην, ἐπεὶ δὴ κάτθανε Μύρσιλος.
«Ora bisogna ubriacarsi e che ognuno beva a forza, poiché Mirsilo è morto».
[…] quello d’Antonio. L’attacco impetuoso cita l’incipit dell’ode alcaica in morte del tiranno (fr. 332 L.P.: «Ora bisogna ubriacarsi e bere a forza, perché Mirsilo è morto») e risponde alla domanda […]
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[…] Alceo, è signore ancora più detestabile del precedente. Alla morte di questi, celebrata da Alceo (fr. 332 Voigt) con il primo brindisi funebre delle letterature occidentali, succede Pittaco, che, pur attraverso […]
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amo alceo:
Beviamo, perchè aspettare le lucerne? Breve il tempo.
O amato fanciullo, prendi le grande tazze variopinte,
perchè il figlio di Zeus e Sémele
diede agli uomini il vino
per dimenticare i dolori.
Versa due parti di acqua e una di vino;
e colma le tazze fino all’orlo:
e l’una segua subito l’altra
.
(Trad. Salvatore Quasimodo)
ciauuuu
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