Lo stratagemma di Datame (Nep. 14, 9)

di Cornelio Nepote, De viris illustribus, 14, 9

At rex, quod implacabile odium in Datamen susceperat, postquam bello eum opprimi non posse animaduertit, insidiis interficere studuit: quas ille plerasque uitauit. sicut, cum ei nuntiatum esset quosdam sibi insediari, qui in amicorum erant numero (de quibus, quod inimici detulerant, neque credendum neque neglegendum putauit), experiri uoluit, uerum falsumne sibi esset relatum. itaque eo profectus est in quo itinere futuras insidias dixerant. sed elegit corporea c statura simillimum sui eique uestitum suum dedit atque eo loco ire, quo ipse consuerat, iussit; ipse autem ornatu uestituque militari inter corporis custodes iter facere coepit. at insidiatores, postquam in eum locum agmen peruenit, decepti ordine atque uestitu impetum in eum faciunt, qui suppositus erat. praedixerat autem iis Datames, cum quibus iter faciebt, ut parati essent. ipse, ut concurrentes insidiatores animum aduertit, tela in eos coniecit. hoc idem cum uniuersi fecissent, priusquam peruenirent ad eum aggredi uolebant, confixi conciderunt.

Tarkumuwa (Datames), satrapo di Cilicia. Statere, Tarsos 375 a.C. ca. Ar. 10, 56 gr. Verso: Il satrapo in abiti persiani, seduto sul trono, intento ad ispezionare una freccia. A sinistra: TRKMW (il nome in aramaico).
Tarkumuwa (Datames), satrapo di Cilicia. Statere, Tarsos 375 a.C. ca. Ar. 10, 56 gr. Verso: Il satrapo in abiti persiani, seduto sul trono, intento ad ispezionare una freccia. A sinistra: TRKMW (il nome in aramaico).

Ma il re, che aveva concepito un odio implacabile nei confronti di Datame, visto che non gli riusciva di schiacciarlo con le armi, cercò in ogni modo di farlo uccidere a tradimento, ma quello più e più volte sventò le insidie tesegli. Come quando, essendo stato informato che si tramava qualche cosa da alcuni che passavano per suoi amici (e siccome i delatori erano ostili a questi gli parve bene di non credere subito alla denunzia né di trascurarla), volle accertarsi se gli fosse stato riferito il vero o il falso. Intraprese, perciò, un viaggio, durante il quale, secondo quanto gli era stato detto, avrebbe avuto luogo un’imboscata; ma prima scelse uno che gli somigliava moltissimo nell’aspetto e nella statura, lo vestì con i suoi panni e nella marcia gli diede il posto solitamente tenuto da lui; egli stesso, invece, con la divisa e i distintivi di soldato semplice si era messo in marcia fra le guardie del corpo. Ora, coloro che stavano in agguato, quando la colonna giunse al punto prestabilito, tratti in inganno dal posto di marcia e dai distintivi, assalirono quello che faceva le sue veci. Datame, però, aveva preavvisato quelli che lo accompagnavano, dicendo che si tenessero pronti a fare ciò che avrebbero visto fare da lui. Ed egli, non appena si accorse che quelli in agguato stavano sopraggiungendo, cominciò a saettare contro di loro. Poiché tutti gli altri fecero altrettanto, gli assalitori furono trafitti e caddero ancor prima di raggiungere colui che intendevano aggredire.

Sul personaggio di Datames, si vd. http://www.iranicaonline.org/articles/datames

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