Paolo Silenziario, Anth. Pal. V 259: un amore ardente

testo greco da Paton W.R. (ed.), The Greek Anthology, London 1916, 1; trad. it. G. Paduano.

Lo struggimento dell’innamorato, sospeso fra gelosia e desiderio. Ti doni ad altri (che, fra le tue braccia, sono simili a dèi), dice il poeta, ma se un amore ardente ti brucia voglio che sia per me. Tra Saffo e Paolo Silenziario corre più di un millennio, ma non sembra. L’incedere è schietto, luminoso, definito, profondo e umano: quando si dice il genio d’un popolo.

 

Scena erotica. Affresco, ante 79 d.C. dal cubicolo 43 della Casa del Centenario. Pompei, Parco Archeologico.

 

Ὄμματά σευ βαρύθουσι, πόθου πνείοντα, Χαρικλοῖ,
οἷάπερ ἐκ λέκτρων ἄρτι διεγρομένης·
ἔσκυλται δὲ κόμη, ῥοδέης δ᾽ ἀμάρυγμα παρειῆς
ὦχρος ἔχει λευκός, καὶ δέμας ἐκλέλυται.
κεἰ μὲν παννυχίῃσιν ὁμιλήσασα παλαίστραις
ταῦτα φέρεις, ὄλβου παντὸς ὑπερπέτεται
ὅς σε περιπλέγδην ἔχε πήχεσιν εἰ δέ σε τήκει:
θερμὸς ἔρως, εἴης εἰς ἐμὲ τηκομένη.

I tuoi occhi sono pesanti, Cariclò, esalano amore,
Come se fossi appena alzata dal letto;
i capelli sono scomposti, il raggio delle guance rosate
E adesso pallore livido, il corpo e afflosciato.
Sono questi i segni della battaglia notturna?
Vola al di sopra di ogni gioia umana quell’uomo
Che ti tiene tra le sue braccia; ma se ti strugge
Un amore ardente, vorrei che per me ti struggesse.

(Paolo Silenziario, Anthologia Palatina, V 259).