17 marzo 180: muore M. Aurelio Antonino

di Giulio Capitolino, Vita M. Antonini philosophi, in SHA IV, 28. Trad. it. a cura di P. Soverini, Scrittori della Storia Augusta, v. I, Torino, UTET, 1960, pp. 276-279.

[28, 1] Mors autem talis fuit: cum aegrotare coepisset, filium aduocauit atque ab eo primum petit, ut belli reliquias non contempneret, ne uideretur rem p. prodere. [2] Et, cum filius ei respondisset cupere se primum sanitatem, ut uellet, permisit, petens tamen, ut expectasset paucos dies, haut simul proficisceretur. [3] Deinde abstinuit uictu potuque mori cupiens auxitque morbum. [4] Sexta die uocatis amicis et ridens res humanas, mortem autem contempnens ad amicos dixit : «Quid de me fletis et non magis de pestilentia et communi morte cogitatis ?». [5] Et cum illi uellent recedere, ingemescens ait : «Si iam me dimittitis, uale uobis dico uos praecedens». [6] Et cum ab eo quaereretur, cui filium commendaret, ille respondit : «Vobis, si dignus fuerit, et dis inmortalibus». [7] Exercitus cognita mala ualetudine uehementissime dolebant, quia illum unice amarunt. [8] Septimo die grauatus est et solum filium admisit, quem statim dimisit, ne in eum morbus transiret. [9] Dimisso filio caput operuit quasi uolens dormire, sed nocte animam efflauit. [10] Fertur filum mori uoluisse, cum eum talem uideret futurum, qualis exstitit post eius mortem, ne, ut ipse dicebat, similis Neroni, Caligulae et Domitiano esset.

M. Aurelio Antonino. Busto, marmo, 161-180 d.C. ca. Roma, Museo di P.zzo Nuovo.

[28, 1] La sua morte avvenne così: quando cominciò a sentirsi male, fece chiamare il figlio e in primo luogo gli chiese di non trascurare il compimento delle ultime operazioni di guerra, perché non avesse ad apparire un traditore dello Stato. [2] E, avendogli il figlio risposto che più di ogni altra cosa gli stava a cuore la propria salute, non si oppose alla sua volontà, pregandolo, tuttavia, di attendere pochi giorni, e non partirsene seduta stante. [3] Poi si astenne dal mangiare e dal bere, bramoso ormai di morire, accrescendo così la forza del male. [4] Il sesto giorno radunò gli amici e, deridendo le cose umane e manifestando il suo disprezzo per la morte, disse loro: «Perché piangete per me e non pensate piuttosto alla pestilenza e al destino di morte che ci accomuna?». [5] E poiché quelli cercavano di scostarsi, esclamò gemendo: «Visto che già volete congedarvi da me, io vi precedo e vi dico addio». [6] E quando gli fu chiesto a chi affidasse suo figlio, rispose: «A voi, se ne sarà degno, e agli dèi immortali!». [7] I soldati, venuti a conoscenza del suo grave stato di salute, ne erano profondamente addolorati, poiché gli erano straordinariamente affezionati. [8] Il settimo giorno si aggravò, e ammise alla sua presenza solo il figlio, che del resto subito congedò, perché non avesse a subire il contagio. [9] Congedato il figlio, si coprì il capo come se volesse dormire, e durante la notte spirò. [10] Si dice che egli si augurasse che il figlio morisse, vedendolo in procinto di diventare quello che in effetti si rivelò dopo la sua morte, onde non avesse a divenire – come lui stesso diceva – un nuovo Nerone, Caligola o Domiziano.

6 pensieri su “17 marzo 180: muore M. Aurelio Antonino

Scrivi una risposta a astrorientamenti Cancella risposta

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.