Essere è avere (Lucil. Sat. fr. incert. v. 1220 Marx = 1154 Terzaghi – I. Mariotti)

di G.B. CONTE, E. PIANEZZOLA, Lezioni di Letteratura latina. Materiali per il docente, Milano 2010, p. 43.

 

Una massima che avrà la vitalità del proverbio e sarà ripresa da Orazio (Sat. I 1, 62),  nil satis est – inquit – quia tanti quantum habeas sis, «non è mai abbastanza – si dice – perché tu sei soltanto ciò che possiedi», e da Petronio (Satyr. 77, 6), assem habeas assem valeas: habes, habeberis, «hai un soldo? vali un soldo: hai ricchezze? avrai anche stima».

L. Cornelio Silla e L. Manlio Torquato. Denario, Roma, 82 a.C. AR 3, 93 gr. Recto: L. Manli(us) pro q(uaestor). Testa elmata di Roma voltata a destra

METRO: esametro

 

 

tantum habeas, tantum ipse sies tantique habearis[1].

 

Quello che hai è quello che tu sei, quello che sei stimato.

 

(trad. it. di I. Mariotti – A. Cavazza Pasini)

***

Note:

[1] sies: sis.

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